Dalla dissoluzione della Jugoslavia all’intervento diretto della NATO nel 1999, i conflitti nei Balcani furono segnati da tensioni etniche e interessi geopolitici.
Se da un lato si parla di guerre civili e pulizia etnica, dall’altro emerge l’ipotesi di una strategia atlantista per ridisegnare la regione.
L’intervento della NATO in Bosnia e Kosovo, il riconoscimento precoce dell’indipendenza di Croazia e Slovenia da parte dell’Occidente e l’espansione dell’Alleanza nei Balcani suggeriscono che più che un semplice collasso di uno Stato federale, le guerre dell’ex Jugoslavia potrebbero essere state un campo di battaglia per gli interessi strategici della NATO.