Nelle scorse ore si è discussa la legge di bilancio per il 2025, implicante tra le varie cose una serie di misure in tema di sanità, la reintroduzione della cosiddetta “norma anti-Renzi” sul divieto per i parlamentari di svolgere incarichi retribuiti per conto di Paesi esterni all’Unione Europea, l’inserimento di una serie di bonus (da quello per rottamare i vecchi elettrodomestici a quello per contrastare l’obesità a quello per lo psicologo), la proroga ventennale della concessione della rete elettrica a beneficio di Enel.
Ma soprattutto, la legge di bilancio recepisce sostanza tutte le richieste della Commissione Europea in materia fiscale e di contenimento del debito, con tutte le prevedibili ricadute in termini di ulteriore deterioramento dello Stato sociale e accentuazione dei processi di privatizzazione.
Ne parliamo assieme ad Alessandro Volpi, saggista e docente di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Pisa.